Ma i bambini sanno leggere?

Credo che a volte, inconsapevolmente in molti si sono posti questo quesito nella mente, dimenticando che ognuno di noi è certamente stato bambino. Abbiamo dimenticato? I tempi sono cambiati? Il problema non è se i bambini sanno leggere, sono pienamente convinto che ogni bambino che ha voglia di leggere lo sa fare o trova il modo per farlo. Chi scrive libri per bambini non è uno scrittore qualsiasi, è a sua volta un bambino in un adulto, non è certamente facile, bisogna prima di tutto vedere il mondo con gli occhi di un bambino, sapere quali domande si pone e quali risposte o emozioni cerca in un libro, bisogna parlargli con un linguaggio a loro familiare, molti bambini amano leggere o vedere un libro illustrato per appagare la loro sete di conoscenza o conoscere ciò che non gli viene insegnato.

Qualche giorno fa mi trovavo in un noto ipermercato della zona e come sempre mi sono soffermato a vedere i titoli sugli scaffali della libreria interna, dietro di me c’era un bambino che ha attirato la mia attenzione, cercava freneticamente qualcosa, sapendo che aveva poco tempo, infatti sua madre, che non gli poneva attenzione, lo strattonava mentre parlava con una sua amica perché aveva fretta di andare altrove, il bambino vedeva i tanti libri con le copertine colorate ancora da visualizzare e opponeva resistenza a sua madre, fino a quando gli hanno permesso di vedere i libri a patto che ci mettesse non più di dieci secondi, forse un bambino non sa quanto sono dieci secondi, ma sa che non sono molti e si è dato subito da fare per trovare qualcosa che faccia al caso suo, dopo una rapidissima ricerca la sua faccia triste rispecchiava la sua delusione, <hai trovato quello che cercavi?> Chiese sua madre, ma il bambino era deluso e immobile, sapeva che doveva andare via e disse, <volevo un libro che parlasse di maghi e bambini>, l’amica di sua madre gli suggerì Harry Potter, classico personaggio entrato nella mente di molti lettori e non lettori grazie a un’ottima diffusione del suo nome, ma il bambino ha sottolineato che cercava qualcosa di nuovo, di unico, qualcosa che non fosse ambientato in luoghi lontani che non conosceva.

Sono rimasto colpito da questo desiderio del bambino, uno dei rari bambini che predilige la lettura alla navigazione in rete tramite cellulare, così ho pensato che quel bambino e altri come lui meritassero un libro “nuovo”, un libro più locale, che parlasse di magia nella loro lingua.

Oggi ho messo da parte tutti i progetti e ho iniziato a scrivere una storia che parla di maghi, animali e bambini in un contesto più “nostrano”, scrivo per quel bambino, magari lo incontrerò nuovamente un giorno e potrò offrirgli ciò che cercava, sperando che intanto non abbia cambiato interesse.

Se un bambino ha la passione per la lettura o qualsiasi altra passione che porti dei benefici per una sana crescita culturale, noi genitori dobbiamo favorire l’accrescimento questo suo interesse, se da grande non vive la vita che si aspettava, non diamo la colpa al mondo esterno, influisce solo in parte, perché i responsabili del suo futuro siamo soprattutto noi.

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