Il desiderio della lettura.

Quest’anno ho sperimentato la vendita diretta dei miei romanzi al pubblico, montando un banchetto in occasione di eventi. Non è certamente un modo per “fare soldi”, ma è un’occasione unica per incontrare i miei lettori o potenziali lettori, per farmi conoscere, per dare un volto e una voce all’autore, per dare l’opportunità al lettore di scambiare due parole e avere risposta a tutti i suoi dubbi.

Anche se faticoso, è stato un modo divertente per passare le mie giornate facendo ciò che a me piace fare, “parlare con gente che ti ascolta”. Ho conosciuto gente e posti nuovi e ne ho viste di tutti i colori, oltre ai pericoli che si incontrano durante i viaggi, mi è rimasta nella mente una scena: un ragazzino si ferma davanti al banchetto e inizia a leggere gli incipit dei vari romanzi esposti, ne valuta la qualità del testo e della copertina e non avendo un centesimo si rivolge a sua madre affinché ne compri uno, sua madre lo allontana dal banchetto in modo brusco, come se fosse infetto o contenesse una bomba pronta ed esplodere, il bambino insiste senza capricci, facendogli capire che gli piacerebbe davvero leggere quel libro che ha scelto, stavo per prendere la penultima copia a disposizione per offrirla in omaggio a un mio raro giovane lettore, ma sua madre lo allontana ulteriormente con delle scuse che sono così stupide, che non riesco nemmeno a scriverle. Il bambino prosegue la sua passeggiata guardando indietro il mio banchetto espositivo divenire sempre più piccolo. Poi lo vedo fermarsi dinanzi a una macchinetta per valutare la forza del pugno di un essere umano, ed era li fermo, mentre sua madre dialogava con amici, forse sognando di battere il record e sbalordire tutti coloro che ci provavano in quel momento.

L’accaduto ha lasciato tristezza in me, vedere come un genitore egoista cura la crescita culturale di suo figlio fa rabbrividire. Era un’occasione unica per conoscere il piacere di leggere e conservare la lettura per amici, familiari o i suoi stessi figli in futuro, non ci sono molti scrittori che propongono la loro opera direttamente al pubblico, invece la signora ha ritenuto che veder tornare a casa suo figlio soddisfatto e con le mani sanguinanti (magari spendendo una trentina di euro in pochi minuti), sia qualcosa di cui essere fiera. Perché se non si è forti culturalmente bisogna distinguersi, dimostrando la propria forza fisica.

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Un libro per l’ultima generazione di lettori